Descrizione
TAVOLARA
FOLCO QUILICI, LUCA TAMAGNINI ed EGIDIO TRAINITO
Titolo: Tavolara – da Capo Ceraso a San Teodoro
Autori: Folco Quilici – Luca Tamagnini – Egidio Trainito
Lingua: italiano
Formato: 30 x 30 cm
Pagine: 144
Codice ISBN: 88-86967-11-X
EAN: 9788886967112
Libro fotografico di grande formato (30x30cm). Tavolara è un’isola, ma anche una montagna in mezzo al mare. La sua imponenza la rende protagonista del paesaggio costiero di questo tratto di Sardegna. I limiti geografici di questo volume sono quelli dell’Area Marina Protetta che è stata istituita per proteggere e conservare questo grande tratto di mare e di costa che si estende tra Olbia e San Teodoro. Il desiderio di questo volume è consacrare la bellezza di queste meraviglie naturali, è un atto d’amore per chi, come noi, vorrebbe conservare la memoria di luoghi d’incanto come Tavolara, Molara, Punta Coda Cavallo, La Cinta e tanti altri. A coloro che non conoscono questo tratto di costa, pur frequentando la Sardegna, è giusto dire che è tempo di fermarsi, prendere una barca e fare rotta su Tavolara. Qui conosceranno quel “desiderio d’isola” che ha contagiato anche gli autori di questo volume.
Tavolara – da Capo Ceraso a San Teodoro – Estratto di testo del capitolo “Sotto i miei occhi” di Folco Quilici
Del successo crescente delle nostre sempre più numerose e difese Aree Marine Protette, mi capita di parlare spesso. Sia con i protagonisti della lunga battaglia, sia in occasioni d’incontri e colloqui sul Mediterraneo, dedicati alle condizioni del nostro mondo sottomarino. A un livello assai meno formale e più semplicemente umano, vorrei tornare sull’argomento – difesa e salvezza del suo regno – se fosse ancora vivo un sovrano, come dire?, locale: Re Carlo. Ho scritto “tornare sull’argomento” perché dei guai del suo mare parlammo con Carlo, per tradizione Re di Tavolara, quando mi venne presentato, nei primi anni Settanta. Conoscevo già il piccolo cimitero dove sono sepolti i suoi antenati; m’avevano parlato in molti, a Olbia, e a Porto San Paolo, di questa singolare dinastia. Ovviamente l’incontro di quel giorno ormai lontano, non ebbe alcunché di regale, nel senso di etichette e formalità. Ma val la pena di ricordarlo. Sulla lingua di terra pianeggiante del suo regno insulare, attorno a Re Carlo, in una sera d’estate s’erano riuniti alcuni suoi amici. Ognuno cercava di raccontarmi delle meraviglie di Tavolara, gara provocata probabilmente dall’affermazione del tutto sincera che m’era uscita spontaneamente appena presentato a Sua Maestà: «Questa è una delle più belle isole del mondo».
Tavolara – da Capo Ceraso a San Teodoro – Estratto di testo del capitolo “L’isola delle sorprese” di Egidio Trainito
Erano i primi anni settanta del secolo scorso, quando iniziava il mio avvicinamento alla Sardegna. Ogni estate era dedicata a percorrerla in lungo e in largo, usando un mezzo tanto privilegiato per chi ama il viaggio, quanto poco marino: la motocicletta. Si dormiva dove capitava con un semplice sacco a pelo, con la moto a fianco. Tavolara era lì, ma non entrava nel mio orizzonte, troppo vicina ad Olbia e ai luoghi affollati dal turismo, e poi l’idea di lasciare la moto per raggiungere l’isola non mi sembrava praticabile. Una decina d’anni dopo Tavolara entrava in un altrui libro dei sogni, compresa nel lungo elenco dei territori d’Italia dove per legge si sarebbe dovuta costituire una riserva marina. Ma, in modo inatteso, fu quel libro dei sogni, un paio d’anno dopo, a guidare uno dei tanti ribaltoni della mia vita …
Tavolara – da Capo Ceraso a San Teodoro – Estratto di testo del capitolo “Appunti di viaggio” di Luca Tamagnini
Finalmente il vento ha mollato. Il mare è calmo, il sole sta sorgendo. Sono da solo in gommone e ho appena lasciato il piccolo pontile galleggiante di Porto San Paolo. L’estate è quasi finita, non vedo nessuno per mare, nemmeno una barca di pescatori. Sono alla ricerca di immagini per questo volume. Il relitto mezzo emerso del mercantile Chrisso ha l’aspetto inquietante di tutti i relitti che non sono completamente affondati. Negli anni settanta, in una notte di capodanno ha preso in pieno i bassi fondali di Porto San Paolo. La parte emersa, completamente arrugginita, è una presenza tragica, funesta. Mi dirigo verso Punta Don Diego, una delle insenature più belle di questo tratto di costa sarda. Faccio un sopralluogo a terra, il gommone di piccole dimensioni lo àncoro in prossimità delle due piccole spiagge. Non incontro nessuno nemmeno a terra. La Sardegna sembra spopolata. Il sole è ancora troppo basso, il cielo terso e limpido rende i suoi raggi accecanti anche di primo mattino. Non scatto foto, aspetto che la luce migliori. La sagoma scura dell’imponente Isola di Tavolara è padrona assoluta del paesaggio. L’altra Isola Molara, anche se più vicina, non riesce a scalzare la presenza incombente di Tavolara. Ho una lunga lista di luoghi da visitare e non so da dove iniziare …